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Autore: Domenico Coccopalmerio
Anno: 2019
Formato: 15x21 cm.
Pagine: 130
Stampa interno: Bianco e nero
Copertina: Colore, brossura
Prezzo: Euro 10,00
Lingua: Italiano
ISBN: 88 6803 129 9

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Breviario di protologia

Tutti i capelli del vostro capo
sono contati.
Neanche un capello andrà perduto


A cominciare dal titolo che abbina due sostantivi, breviario (parola semplice nobilitata dal suo uso giuridico, amministrativo e specialmente teologico-liturgico) e protologia (vocabolo colto quasi per addetti ai lavori), il Saggio si presenta come un contributo nello stesso tempo modesto e ambizioso, modesto nella forma e nelle dimensioni, ambizioso nella sostanza filosofica e teologica.
Sorprese sono anche la raffinatezza dei temi, l’audacia delle ipotesi o delle tesi, la chiarezza e insieme la leggerezza del linguaggio. L’Autore può apparire come un funambolo che si muove con grande abilità su una corda tesa tanto filosofica quanto teologica eppure in sicurezza, data l’esperienza di vita, la lunga elaborazione culturale e intellettuale e la dovizia dei Maestri, sia universali che personali, sia citati che sottointesi.
Leggendo il testo, mi è tornata alla mente una recente intervista a una scienziata italiana, prima donna in Italia laureata in ingegneria aereonautica, di profonda fede, Amalia Ercoli Finzi che ad una domanda rispondeva «noi siamo come le formiche che camminano su un tappeto. Non riusciamo a vedere il disegno meraviglioso che c’è sopra il tappeto». Basterebbe però che la formica avesse due minuscole ali o che invece fosse un’ape per vedere il disegno! Interessante coincidenza, proprio di formica e di ape parla l’Autore nell’ultima pagina del Saggio.
Parti non superflue, anzi preziose, sono l’Avvertenza, l’autopresentazione nel primo capitolo e le Appendici: la struttura della preghiera, il commento del Pater Noster e infine una accorata disamina in frammenti, non privi di un disegno unitario, dello stato della Chiesa nei nostri giorni.
Sebbene l’impostazione generale del Saggio sia un soliloquio, come l’Autore sottolinea in apertura, nondimeno tali e tante sono le riflessioni, le intuizioni, le provocazioni, che non possono non coinvolgere, in qualche punto, il lettore, aprendo in tal modo il dialogo.

Dalla Presentazione di Sergio Mercanzin